Una bravissima osteopata, davvero preparata! Anche per i bimbi!.Pubblicato su Chiara Pezzoni Mi sono rivolto alla Dr.ssa Asnaghi per il riacutizzarsi di dolori legati ad una pregressa ernia al disco e posso dire di essere soddisfatto. Molto professionale e seria, svolge questa attività con passione preoccupandosi di mettere il paziente a proprio agio.Pubblicato su attilio todaro Molto disponibile, minuziosa nel sapere le cause o comunque a sapere da dove e quando il problema è nato.. in poche sedute mi ha aiutato con un problema alla schiena e inoltre mi ha dato dei consigli ottimi che mi hanno risolto un problema che avevo da mesi.Pubblicato su Anna Turrei Ottima esperienza, persona professionale e preparata. La consiglioPubblicato su Farah Ivory Gentile preparata e professionale!Pubblicato su Elena Mazzoni
Chi sono
Osteopata iscritta al R.O.I. (Registro Osteopati Italiani), con la terapia manuale aiuto i miei pazienti accompagnandoli verso un percorso di guarigione.
AVERE DOLORE NON è MAI NORMALE!
Attraverso lo studio personalizzato di ogni caso, ricerco le metodiche che meglio si adattano per raggiungere l’obiettivo.
L’osteopatia
L’osteopatia è un sistema di diagnosi e trattamento che pur basandosi sulle scienze fondamentali e le conoscenze mediche tradizionali (anatomia, fisiologia, etc..) non prevede l’uso di farmaci né il ricorso alla chirurgia, ma attraverso manipolazioni e manovre specifiche, si dimostra efficace per la prevenzione, valutazione ed il trattamento di disturbi che interessano non solo l’apparato neuro-muscolo-scheletrico, ma anche cranio-sacrale (legame tra il cranio, la colonna vertebrale e l’osso sacro) e viscerale (azioni sulla mobilità degli organi viscerali, legati all’innervazione).
cosa cura l'osteopatia
problematiche
Nel periodo della gravidanza, una donna può soffrire di diversi dolori e problematiche: mal di schiena, lombalgia, sciatalgia, dolori alla cervicale, dolori al bacino ed alle anche, dolori al sacro e al coccige, disturbi circolatori linfatici, gambe pesanti, nausea, problemi come senso di mancanza d’aria e respiro corto, problemi di bruciore di stomaco e digestivi, costipazione.
L’osteopata attraverso tecniche manuali rivitalizza i tessuti e li rende più elastici, mantiene mobili le articolazioni come quelle del bacino e della colonna lombare.
PRE PARTO
Durante questa fase il corpo subisce grandi trasformazioni che danno spesso luogo al peggioramento dello stato generale e/o all’insorgere di lombalgie, disturbi del sonno, aumento dello stress.
Le modifiche fisiologiche aumentano il carico sulla colonna vertebrale e in molti casi il corpo non si adegua al cambiamento, provocando dolore e aumento del dispendio energetico.
La terapia osteopatica è efficace e non invasiva. Attraverso tecniche manuali corrobora al ripristino delle funzioni fisiologiche, alleviando i dolori e riducendo in maniera significativa il mal di schiena; il che permette di non fare uso di farmaci antifiammatori fortemente sconsigliati durante la gravidanza.
POST PARTO
Importante è l’intervento dell’osteopata anche dopo la gravidanza e varia a seconda del tipo di parto a cui ci si è sottoposte. Nel caso di parto naturale, si controllerà ad esempio la mobilità dell’osso sacro e del coccige. Nel caso di parto cesareo il trattamento osteopatico sarà efficace per liberare le aderenze provocate dalla cicatrice evitando così di incorrere verso problematiche posturali, tensioni mio-fasciali, disfunzioni organiche.
Il parto è un momento che richiede sforzo alla struttura del neonato, in particolare modo alle ossa craniche. Il corpo e l’elasticità delle ossa sono progettate per assorbire questo tipo di stress e le compressioni subite vengono normalmente rilasciate attraverso i primi movimenti del neonato: pianto, sbadigli, poppate ecc
Il compito dell’osteopata è quello di favorire il meccanismo di autoguarigione del corpo, alleviando il trauma che può essere avvenuto nella vita intrauterina o durante la nascita.
In alcuni casi (travaglio lungo, parto difficile, parto cesareo, estrazione del nascituro con ausilio di strumenti) il processo di rimodellamento osseo del neonato è incompleto e può creare diverse problematiche. I principali campi di applicazione della terapia osteopatica sul bambino sono: plagiocefalia, rigurgiti, difficoltà a poppare, coliche, pianto eccessivo, disturbi del sonno, otiti ricorrenti, problemi ORL, sinusiti, problemi posturali.
Le posizioni corporee scorrette provocano alterazioni che interferiscono con i recettori posturali del corpo e possono dipendere da vari fattori: stile di vita, traumi fisici, aspetti emotivi.
Queste interferenze posturali possono adattare diverse strutture corporee come le fasce mio-tendinee, l’apparato muscolo-scheletrico, le articolazioni, gli organi e i visceri. Gli adattamenti strutturali possono trasformarsi in disfunzioni che limitano la normale funzionalità dei vari distretti corporei, provocando problematiche come: cervicalgie, lombalgie, sciatalgie, brachialgie, artrosi, discopatie, dorsalgia, mal di schiena, cefalee, dolori muscolari e articolari, nevralgie, vertigini.
L’osteopata è in grado di individuare la causa primaria dello squilibrio posturale agendo attraverso tecniche specifiche dando l’ input per l’assunzione della corretta postura.
Per lombalgia si intende il dolore situato nella parte inferiore della colonna vertebrale e rappresenta uno dei disturbi più frequenti. Può essere cronico, o acuto e improvviso, come nel caso del “colpo della strega”.
Prima di tutto bisogna capire se siamo di fronte a una lombalgia aspecifica, la più comune, causata da squilibri meccanici e posturali oppure di lombalgia specifica, causata da patologie sottostanti della colonna vertebrale.
La migliore terapia è la prevenzione. Diversi studi dimostrano l’importanza di un uso appropriato del rachide e di un’adeguata efficienza dei muscoli che su di esso agiscono, pertanto una muscolatura addomino-lombare tonica è fondamentale per stabilizzare le vertebre evitando situazioni dolorose.
Le cause della lombalgia possono non essere legate strettamente alla colonna vertebrale ma dipendere da altri fattori. Tra le cause della lombalgia: le disfunzioni strutturali delle vertebrali e delle articolazioni sacro-iliache, con conseguente riduzione della mobilità e funzionalità della colonna e del bacino, ernie e protrusioni discali (degenerazione del disco intervertebrale), artrosi, stile di vita, aderenze cicatriziali.
Il trattamento osteopatico mira a riarmonizzare la situazione del paziente tramite tecniche di manipolazione e mobilizzazione articolare, muscolare e dei tessuti molli, garantendo il benessere nel tempo.
La sciatalgia è l’irritazione dolorosa nel nervo sciatico.
La colonna vertebrale è composta da vertebre e da dischi intervertebrali; questi ultimi, agendo come cuscinetti, consentono alla colonna di muoversi e proteggono le vertebre dall’usura. L’età avanzata oppure un sovraccarico dovuto dall’esecuzione di lavori pesanti, posso causare la rottura del materiale fibroso provocando l’infiammazione, la compressione dei nervi circostanti e quindi un dolore molto intenso e persistente.
Il trattamento osteopatico, in base all’entità e alla posizione dell’ernia, può portare alla completa regressione dei sintomi attraverso un’azione di drenaggio e miglioramento del microcircolo con conseguente riduzione dello stato infiammatorio.
Talvolta, nei casi in cui si renda indispensabile l’intervento chirurgico, l’osteopatia può essere d’aiuto nel pre e nel post-intervento per migliorare lo stato di salute e favorire il processo di autoguarigione nel paziente, favorendo il riassorbimento del caratteristico edema post-operatorio.
La disfunzione dolorosa del tratto dorsale della colonna, localizzata su una vertebra specifica o più generalizzata è chiamata dorsalgia.
Fondamentale è indagare le connessioni fasciali e neurologiche tra alcuni visceri ed il tratto dorsale, infatti diverse problematiche come gastrite, colite, problemi pancreatici possono causare dolori anomali a questo livello.
L’osteopatia aiuta a mobilizzare il tratto interessato andando a migliorare la sintomatologia dolorosa.
Quando si parla di ernia del disco si fa riferimento al parziale o totale cedimento dell’integrità strutturale del disco intervertebrale, che induce la compressione di una struttura nervosa.
Il disco intervertebrale è una struttura fibrocartilaginea interposta tra le vertebre, con le funzioni di ammortizzatore che gestisce le tensioni e pressioni di carico biomeccanico e di distributore dei carichi durante il movimento.
Condurre uno stile di vita scorretto e assumere posture sbagliate a riposo o al lavoro, può provocare una degenerazione del disco intervertebrale causando una diminuzione dello spessore verticale, un aumento della fibrosità e il fallimento delle funzioni ammortizzanti del disco.
Che differenza c’è tra ernia e protrusione? L’erniazione, è quello fino ad ora descritto, mentre la protrusione è una deformazione permanente del gel all’interno del disco senza rottura dell’anello fibroso che lo contiene.
L’osteopatia tratta il problema in maniera conservativa senza soffermarsi esclusivamente sul sintomo ma mira alla ricerca e alla correzione della causa primaria.
I sintomi di quello che comunemente viene definito “dolore cervicale” possono essere: nausea, dolore ad un braccio (brachialgia), mal di testa e vertigini. Si può soffrire di sindromi dolorose cervicali a causa di patologie mediche della regione cervicale stessa come osteoporosi, artrosi, fratture, ernie, protrusioni o in caso di “colpo di frusta”.
Per risolvere il dolore cervicale, l’osteopata individua le disfunzioni primarie che colpiscono il tratto cervicale esaminando e trattando oltre alla regione dolorosa anche altre sedi come ad esempio: il cranio, la bocca, il bacino, il costato, la schiena e gli organi interni.
L’osteopata attraverso tecniche manuali rivitalizza i tessuti e li rende più elastici, mantiene mobili le articolazioni come quelle del bacino e della colonna lombare.
Il colpo di frusta, è un fenomeno traumatico che coinvolge la colonna cervicale e tutto l’asse cranio-vertebrale, compreso l’osso sacro e il bacino.
È importante sapere se si tratta di un colpo di frusta previsto o meno. Nel primo caso, ovvero se c’è stato il tempo per la persona di prepararsi e irrigidire i muscoli per difendersi, il trauma presenta una componente muscolare importante, spesso però non molto grave. Se il trauma, invece, non viene previsto, possono avvenire lesioni a livello più profondo, anche a livello delle strutture di sostegno del sistema nervoso e degli organi interni.
I sintomi posso essere: indolenzimento, mal di testa, dolori a spalle, collo e braccia, vertigini, formicolii, debolezza, nausea e vomito, dolori al petto, perturbazione sfera visiva o vestibolare e amnesia.
L’osteopatia è molto efficace per trattare il colpo di frusta sia in fase acuta che cronica con lo scopo di ripristinare la mobilità e la funzionalità nel corpo.
L’articolazione temporo-mandibolare, o ATM, collega la mandibola all’osso temporale del cranio. Questa articolazione è formata da un complesso sistema di muscoli, legamenti, dischi e ossa che controllano la mandibola nei movimenti di apertura-chiusura, protrusione-retrusione e laterali.
Quando le articolazioni della mandibola sono disfunzionali, i movimenti normali della bocca nel parlare, masticare, sbadigliare o deglutire vengono limitati e provocare dolore e rigidità intorno all’ATM, mal di testa e dolore al collo.
I sintomi di un disturbo dell’ATM possono essere: dolore al massetere e ai muscoli circostanti, click temporo-mandibolare, blocco/chiusura articolare, dolore all’orecchio, collo, spalle, schiena, digrignamento (bruxismo), difficoltà a masticare, aprire o chiudere la bocca, dolore al viso, acufeni, vertigini e mal di testa.
L’osteopata tratta le problematiche temporo-mandibolari correggendo la postura, prendendo in esame l’intera struttura muscolo-scheletrica.
Il compito dell’osteopata è quello di favorire il meccanismo di autoguarigione del corpo, alleviando il trauma che può essere avvenuto nella vita intrauterina o durante la nascita.
In alcuni casi (travaglio lungo, parto difficile, parto cesareo, estrazione del nascituro con ausilio di strumenti) il processo di rimodellamento osseo del neonato è incompleto e può creare diverse problematiche. I principali campi di applicazione della terapia osteopatica sul bambino sono: plagiocefalia, rigurgiti, difficoltà a poppare, coliche, pianto eccessivo, disturbi del sonno, otiti ricorrenti, problemi ORL, sinusiti, problemi posturali.
L’avanzare dell’età, l’attività sportiva, anche agonistica, o alcune patologie possono causare dolori articolari alle caviglie, al ginocchio, all’anca, al polso, al gomito o alla spalla. Ciò provoca rigidità, difficoltà o limitazione nei movimenti, nei casi più gravi deformazione delle articolazioni.
Il dolore può essere acuto, quando insorge in maniera repentina; cronico, quando è considerato persistente. Tra le cause rientrano le malattie croniche come le artriti (di natura infiammatoria) o artrosi (di natura degenerativa cronica), osteoporosi o traumi di vario genere.
L’osteopata è in grado di stabilire la causa del dolore articolare e di scegliere i trattamenti manipolativi osteopatici più adatti per trattare le zona interessata.
I trattamenti manipolativi osteopatici migliorano la corretta funzionalità delle articolazioni, rendendo più fluidi i movimenti e diminuendo il dolore percepito, anche nel caso di patologie croniche.
Bruciore retrosternale, rigurgito, acido in bocca, uniti anche a sensazione di nodo alla gola, difficoltà nella digestione, tosse e dolore al petto sono i sintomi del reflusso gastro-esofageo.
Le cause possono essere anatomiche, funzionali e\o alimentari. La zona di passaggio tra esofago e stomaco costituisce la prima barriera pressoria anti reflusso e, qualora vi fossero disfunzioni a questo livello, potrebbe verificarsi una risalita acida. La capacità di contenzione di questa zona subisce differenti influenze meccaniche dalle strutture circostanti, in particolare dal diaframma.
L’osteopata agendo sulla porzione diaframmatica, sulla colonna dorsale e sullo sterno, detende la zona della giunzione gastro-esofagea.
e tecniche osteopatiche, applicate alla sfera viscerale permettono di trattare vari disturbi che si manifestano a livello dell’apparato digerente come ad esempio la stitichezza o la colite.
L’osteopata, infatti, studia le relazioni tra gli organi e tratta le disfunzioni strutturali o neuro-muscolo-scheletriche, restituendo al corpo equilibrio e la sua naturale capacità di auto guarigione.
La cefalea, o mal di testa, è uno dei motivi più comuni di consulto osteopatico e possiamo distinguerla in primaria o secondaria. Le cefalee primarie sono quelle in cui il dolore rappresenta la patologia, non sostenute da altre malattie; mentre le cefalee secondarie rappresentano la manifestazione di un altro problema presente.
Tra le principali cefalee di tipo primario: l’emicrania (con o senza aura), la cefalea di tipo tensivo (episodica o cronica) e la cefalea a grappolo (episodica o cronica).
I sintomi legati al mal di testa sono: nausea, vomito, fotofobia (aumento della sensibilità alla luce), fonofobia (aumento della sensibilità al suono) e il dolore generalmente si aggrava a seguito dell’attività fisica.
Il trattamento manipolativo osteopatico, libera le restrizioni cinetiche ed elimina le condizioni che provocano il mal di testa.
La perdita dell’equilibrio è un sintomo distintivo di un’alterazione della percezione sensoriale dell’individuo, chiamata vertigine.
Si distingue in soggettiva e oggettiva. La vertigine soggettiva si ha quando il paziente ha l’illusione di muoversi, di essere instabile, spesso riferisce di sentire “la testa vuota”, di non riuscire a mantenere l’equilibrio né una stabile direzione di marcia; mentre la vertigine oggettiva è quando il soggetto vede l’ambiente circostante muoversi o con senso rotatorio (“la stanza mi gira intorno!”) o oscillante sul piano orizzontale o verticale.
I pazienti affetti da tali disturbi si affidano all’osteopata per ribilanciare le tensioni alla base del collo, alla base del cranio, le tensioni membranose del cranio e le disfunzioni fasciali che possono contribuire a disturbare ed interferire con la normale fisiologia dei neurorecettori dell’equilibrio.
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